lunedì 3 agosto 2009

Andrea Vitali - Un finestra vistalago


Romanzo intricatissimo, ambientato nel primo dopoguerra, navigante (siamo al lago...) tra amori e politica con forse qualche sciabordio di troppo, nella ormai solita Bellano. L'intrico subito lascia sbalorditi: dopo poco meno di un quarto di libro ci sono troppi padri e troppi figli e figlie naturali, ed altrettante figlie legittime, che incominciano a conoscersi ed a frequentarsi.
Dato poi che a Bellano nel primo dopoguerra i figli naturali avevano sempre un padre benestante (anche se ignoto), ed una madre serva (ma -questa- certissima), in breve l'azione passa anche al piano politico, dove la militanza comunista sembra essere il leit-motiv, complice l'onnipresente figura del medico del paese e segretario locale del Partito.
In breve tempo la storia si arrotola su se stessa, prende spunti imprevisti ed inaspettati, e Vitali riesce ad intrecciare così tanto le esistenze di questi suoi personaggi come nemmeno la più straordinaria realtà saprebbe osare.
Il tutto vola abbastanza velocemente, ed il libro, benchè corposo, finisce alla svelta.
Il risultato finale è bello, anche se non confrontabile con "La modista" (peraltro scritto con 5 anni di esperienza in più, e si sentono tutti): purtroppo, nell'intricatissima vicenda, alcuni personaggi - inevitabilmente - vengono persi di vista, ed alla fine sembrano un po' accantonati.
Bello, comunque bello.

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