Questo libretto di Vitali più che altro è un racconto.
Anzi, un raccontino con voglie di divertissement.
Il medico lecchese stavolta si cimenta a inventare un gioco di parole e di situazioni lungo una ottantina di pagine, sorretto dalla credenza popolare della ricomparsa degli spiriti nella notte dell'Epifania.
Ora, non so ma immagino che nel lecchese la cosa sia davvero così, anche se a me sembra che poi gli spiriti ricompaiano più tradizionalmente a Halloween o giù di lì.
Il giochetto letterario è simpatico, fa sorridere spesso e scorre via benissimo.
Ma a mio modesto parere non vale i soldi che l'editore chiede per il libretto.
Peccato, Andrea Vitali mi è sempre piaciuto molto, ma in queste mini-opere il buon Camilleri si è dimostrato di gran lunga più bravo di lui.
Speriamo torni presto con un'ambientazione sempre lecchese ma in un'opera di più ampio respiro, decisamente il suo terreno preferito.
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