giovedì 7 maggio 2009

Marcus Sakey - Trascina gli uomini il ferro


La controcopertina dichiara che si tratta di un esordio. Perbacco, come gli è venuto bene!Il titolo, curioso, viene da un versetto omerico (Iliade, direi, ma ora non ricordo), e ben rappresenta l'attrazione e l'euforia che il pericolo - ieri come oggi - esercita sull'uomo: anzi, la scelta del titolo gliene dà una connotazione ancestrale, quasi inevitabile.Il thriller è molto godibile: un uomo vive la sua giovinezza come riesce, spesso al di là del confine della legalità, insieme ad altri come lui. Una notte però la rapina va oltre il dovuto, e qualcuno si fa male: il complice viene catturato, mentre lui riesce a dileguarsi.Il rispetto e l'onore tengono indenne Danny Carter, il nostro fuggitivo, dal carcere, mentre invece il complice è condannato a 12 anni. Ma Danny è colpito dalla potenziale pericolosità delle vicenda e - tralascio molti dettagli - si ricostruisce una vita, onesta e di successo.Solo che... dopo 7 anni il complice esce di galera, e pretende il compenso al suo silenzio: un ultimo colpo insieme, il colpo della vita.La lontananza e gli ambienti molto diversi che i due amici hanno frequentato negli ultimi sette anni generano però emozioni contrapposte: Danny non vuol rischiare tutto quello che ha fatto con sudore e sacrifici per se stesso e per la sua compagna, mentre Evan non intende cedere sul suo credito...Ovviamente a questo punto le cose si ingarbugliano, ed il libro - come prevedibile - si infiamma e brucia rapidamente fino all'epilogo.La storia è bella, la narrazione spedita, i personaggi ben delineati, le trovate quasi sempre verosimili.

Nessun commento: