venerdì 28 maggio 2010

Massimo Gramellini - L'ultima riga delle favole


Un intero libro per dire meno di niente.
Gramellini ha scritto una lunga fiaba, dai contenuti a me parsi nemmeno tanto coinvolgenti, per fare una dissertazione sulla condizione attuale dei cuori separati e nuovamente alla ricerca di amore dopo i 40 anni.
Un individuo con chiari problemi risalenti alla sua infanzia momentaneamente muore per poter accedere (ma guarda che fortuna) ad una SPA dove rimettono in sesto non i corpi ma le anime.
Che peraltro lui non sa nemmeno di avere.
E che ritrova - faticosamente - girando per vasche e piscine, per grotte e anfratti, accompagnato da improbabili guide spirituali.
Compagni d'avventura una attrice con un fisico esplosivo (?!?) ma una lunga storia alle spalle di amori falliti e di uomini egoisti di cui non ci si riesce mai a liberare, e un nichilista dei nostri giorni.
Il nostro eroe impara che emozione non è sentimento, e che amarsi è meglio che non volersi per niente bene.
Un lungo brodo, insaporito con spezie di Yoga e di pensiero Zen, e sostenuto da buoni propositi presi a prestito dalla dottrina religiosa di casa nostra: in questo liquido appena colorato galleggiano crostini di vita già visti e letti altrove.
Insomma, ho perso tempo. Molto pubblicizzato, grande attenzione mediatica, ma...
Non lo consiglio proprio.

Nessun commento: