L'autrice fa tesoro di alcune permanenze lavorative all'estero per riversare in questa sua opera la passione per il cibo, la cucina e la ricerca del giusto ingrediente.
Lilian ha una infanzia difficile, con una madre assente per malattia, ma riesce ad uscirne con la forza di un amore ed una dedizione incrollabili, aiutata anche da un incontro inaspettato.
Diventata adulta, mette a frutto le sue approfondite abilita' culinarie gestendo un piccolo ristorante, nel quale ogni anno organizza un corso di cucina.
Otto corsisti, otto serate (piú una): la Bauermeister impasta cosi' sentimenti e profumi, e tramite il nostro palato (ahime', solo virtuale) trova il modo di cucinarci otto storie di vite riaggiustate grazie all'arte di Chef Lilian.
Un libro - dicevo - delicato e leggero, che si legge come una carezza, e che - come per la carezza appunto - quando ce ne si stacca, all'ultima pagina, se ne sente una lieve privazione.
Ottima lettura di disimpegno.
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