mercoledì 1 luglio 2009

Jeffery Deaver - I corpi lasciati indietro


Un Deaver senza Lyncoln, senza Amelia, ma senza nemmeno la Dance?
Sì, un libro senza i suoi personaggi seriali.
Brynn McKenzie è una poliziotta di provincia, una provincia in cui - al solito - non succede mai nulla di grave: scazzottate del sabato sera, sparatorie sghembe tra ubriachi malfermi sulle gambe, al massimo piccole bande di distillatori clandestini di droga...
Ma stavolta (lo direste?) Deaver è di parere opposto, e nel dimenticato quanto tranquillo paradiso sulle sponde del laghetto arrivano due killer professionisti, che senza alcun ritegno incominciano a uccidere degli insospettabili innocenti, ed a far sparire meticolosamente le loro tracce.
Ma Brynn è uno di quei personaggi amati da Deaver: donna, vita problematica quasi lasciata alle spalle, intelligente e determinata fino all'inverosimile. Insomma, non solo una donna molto più in gamba di parecchi uomini suoi colleghi: piuttosto la migliore che potresti volere, dura come l'acciaio e intelligente quanto una volpe.
Così succede che, per eccesso di fiducia nei propri mezzi, Brynn passa da cacciatrice di delinquenti a preda di un feroce killer.
Non vi dico se lei riuscirà a farcela: Deaver però ne approfitta per tentare di portare in superficie l'insicurezza e la fragilità che la nostra donna dura ha sotto la sua ruvida scorza (e dal mio punto di vista maschile penso ci sia riuscito, ma vorrei avere al riguardo anche un parere dal mondo femminile).
Fuoco d'artificio e consueta capriola 'deaveriana' verso il finale, ma con un epilogo che lascia in sospeso una domanda senza - a mio avviso - suggerire una vera e proiprio risposta (anche se una mia ideuzza, riguardo ad un certo 'ex' un po' pistolero, me la sarei anche fatta).
Thriller buono, senza dubbio.
Da consigliare.

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