Lui che ci aveva regalato un bellissimo sogno come 'il giorno in più', oppre ci aveva offerto buoni spunti di meditazione con 'Un posto nel mondo'... Devo ammettere che fino alla fine non ho capito perchè avesse scritto questo nuovo libro.
La storia narra di un uomo che analizza ex post i suoi due fallimenti affettivi, quello con il padre e quello con la donna della sua vita. Lo svolgimento è simpatico: alterna un ricordo del padre (e della madre) con uno della sua 'Lei', spiegando così al lettore cosa è successo e cosa ha fatto lui. Il tutto infarcito di aforismi attribuiti a personaggi più o meno famosi, e di citazioni musicali e (meno numerose) artistiche.
Ecco, questo forzato 'raffinare' la trama narrata con sfoggi mnemonici mi è sembrato strumentale: dotte citazioni citabili pret a porter, da settimanale di moda.
Ecco, questo forzato 'raffinare' la trama narrata con sfoggi mnemonici mi è sembrato strumentale: dotte citazioni citabili pret a porter, da settimanale di moda.
Alla fine del libro le mie perplessità sono rimaste. La scrittura è scorrevole, la trama bastevolmente interessante, gli ingredienti ci sono tutti (sentimenti, voglia di rivincita, sesso, amicizia, complicità...), il libro è - in una parola - ben leggibile e anche gradevole.
Il messaggio però è scialbo.
O forse no: forse tutto questo narrare di un uomo infinitamente egoista dietro le sue pose di generosità ha proprio questa funzione: mettere alla berlina quanto egocentrismo questi nostri tempi abbiano connaturato in loro, anche quando proprio noi non ce ne accorgiamo, e pensiamo di essere 'migliori' degli altri.
Il dubbio che mi resta è che... forse nemmeno l'autore si sia accorto di quello che ha voluto significare.
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