lunedì 9 dicembre 2013

Otto dicembre

Credi che l'ultimo momento della vita di una persona che ti é cara rappresenti una sorta di evento, a cui non puoi permetterti di mancare. Che da quella occasione scaturira' e ti restera' il ricordo piú indelebile di lui. Che in quell'ultimo istante le sue ultime parole resteranno per sempre scolpite nel marmo, che mai potrai scordare quell'attimo di saggezza che ti viene regalato in quegli attimi.
E sei convinto che da quel momento in poi vivrai in quella nuova luce, rivelata.

Poi lo vivi.

A quel momento ti ci avvicini in un calvario, con l'impietosa devastazione del trascorrere della umanita' malata che insinua un lento decadimento fisico, cosicche' un nuovo lui prende prepotente il sopravvento sul tuo Idealizzato, strappandogli da dosso brandelli di dignita'.
Avanzi nell'attesa, e pur t'accorgi che lui non é nemmeno piú, anche se si affanna a sopravvivere sotto il tuo sguardo costernato e impotente.
E ti ritrovi che il momento piu' memorabile del vostro rapporto non contiene nulla di bello, nulla affatto di memorabile: é un commiato, doloroso, senza nulla che valeva la pena davvero di scolpire nemmeno sulla sabbia dilavata dalle onde del mare.

Solo allora capisci che l'importanza di quel momento é solo questo: il commiato.
Mentre tutto quello che val la pena di ricordare é invece accaduto pian piano durante tutta la vita che hai vissuto con quella persona, tutto quello che lui ha fatto per te e quello che tu hai fatto con lui, tutto quello che hai imparato da lui, e che a lui hai dato.
Questo, e nient'altro, é la perla di saggezza che ti ha regalato. Ma l'ha fatto durante una vita intera, un po' alla volta, anche se tu non te ne sei mai accorto.
E poco importa quale peso ha la sporta dei ricordi: tanti o pochi, sono i suoi, i tuoi, i vostri. Questa é la luce in cui tu continuerai a vivere.
E lui con te.

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