martedì 27 luglio 2010

Nudo, foglie verdi e busto

Il maggiordomo bussò discretamente alla porta dello studio, e poi entrò fermandosi poco oltre la soglia con compita deferenza.
"Mi ha chiamato, Signore?" chiese con la consueta cantilena senza inflessione.
Sasha restò seduto sulla poltrona di pelle rossa collocata proprio nel mezzo del locale, e continuò a guardare fuori dalla finestra: all'esterno la mattinata di primavera incominciava a mostrare qualche colore in più oltre ai soliti bianco-neve e bruno-tronco-d'albero-spoglio. Alla varietà cromatica si erano aggiunti il verdolino della prima erbetta appena spuntata dalle nevi e l'azzurro tenue dei primi cieli non più velati da plumbee nubi cariche di elementi pronti a rovesciarsi di sotto.
"Hai già saputo, James?"
Gli piaceva chiamarlo James: per Sasha lui 'aveva' una faccia da James, non avrebbe dovuto chiamarsi in altro modo con una figura come la sua, alto e impettito come se avesse divorato un palo, ma al contempo armonioso ed elegante in tutte le sue movenze. Così lo chiamava James daquando aveva iniziato il suo servizio in quella casa....


Da "Scrivere... per essere letti"
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