giovedì 11 febbraio 2010

Margaret Mazzantini - Venuto al mondo



Questo è un libro che tutti dovrebbero avere. Ma non in una libreria: dentro nell'anima.

La Mazzantini ha prodotto un romanzo che arriva in fondo, diritto al cuore; è uno scritto denso, che non si può sorvolare con disattenzione, che non si riesce a leggere d'un fiato. Bisogna digerirlo, gustarlo, come si addice ai cibi o ai vini di grande qualità, un po' per volta, un capitolo a sera.
E poi farlo decantare nel proprio spirito, per goderne delle splendide descrizioni (avrei io un certo 'scrittore' famoso a cui consigliare un corso per le metafore con la Margaret), per comprenderne le profondità di sensazioni e sentimenti.

E' la storia di Gemma, donna di una Roma normale, nè bene nè male, e della sua vita, che racconta in prima persona. Ma è anche la storia di Diego, filiforme fotografo da Genova, e della sua vita così diversa e così uguale a quella di Gemma. E poi è anche la storia di Pietro, sedicenne che si affaccia alla piena adolescenza, ma ancora ignaro di tutto quello che sua madre ha fatto 'prima'. Oppure ancora quella di Gojko, poeta maudit nella Sarajevo prima e dopo la guerra di pulizia etnica.
La trama è un arcobaleno di sentimenti, descritti in modo profondo e coinvolgente, che stende il suo arco tra l'amore, la passione, la guerra, la paura, l'odio, le tenerezza e la nostalgia.

La vita che parte da una grande felicità deve passare da un grande dolore per trovare la sua catarsi: questo il messaggio della Mazzantini.
Si può condividerlo a priori o meno: ma è necessario leggere questo splendido libro per lasciare all'Autrice la possibilità di spiegarci secondo lei come e perchè.

Non fatevi mancare questa lettura: l'esperienza è di quelle che lasciano un sapore in bocca.
Un sapore vero, direbbe una nota pubblicità.

Nessun commento: