Mettere in musica le liriche dantesche può sembrare irriverente, o impossibile, o una grande idea. Io sono di quest'ultima opinione: è una grande idea.
I versi danteschi sembrano preparati apposta per essere cantati, e la scelta è stata quella di sostenerli con una musica rockeggiante nell'inferno, che poi diventa sensibilmente più dolce ed orecchiabile man mano che si sale verso la cima, verso il paradiso.
Ed anche l'interpretazione che gli attori - cantanti danno è molto curata e sentita: inoltre le scenografie e gli effetti speciali sono davvero suggestivi.
Ma...?
Ma la struttura stessa della storia, la costruzione dei versi danteschi, la musica 'aulica' necessaria a narrare una tale vicenda, tutto questo è inevitabilmente 'pesante'. E malgrado la bravura di attori, registi e compagnia assortita, tale è rimasta: pesante, difficile, lenta.
Insomma, Dante è immortale, ma la sua trasposizione in musical, per quanto curata, resta un'opera di secoli fa, lontana secoli, non proponibile alla completezza del pubblico dei nostri giorni ma solo per pochi estimatori.
A me, pur - ripeto - apprezzando lo sforzo recitativo e canoro, non è piaciuta.
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