venerdì 16 aprile 2010

Nicola Gratteri-Antonio Nicaso: la Malapianta


Ho scoperto questo libro di 'conversazioni' tra Nicola Gratteri, Magistrato Antimafia a Reggio Calabria, e Antonio Nicaso, giornalista, alcune sere fa guardando 'Che tempo che fa' di Fazio.
Gratteri mi è subito piaciuto, di pelle: mi ha dato la sensazione di persona equilibrata, onesta, che riflette prima di fare dichiarazioni o semplicemente prendere una sua posizione. Mi è anche sembrato poco interessato a una certo presenzalismo peloso e sospetto, a cui ben altri magistrati (non solo ex) ci hanno tristemente abituato.
Nella sua presentazione, Fazio lo ha 'interrogato' a lungo su questo libro, che parla di 'ndrangheta, e Gratteri ha sempre risposto pacatamente e senza riserve.
Insomma, quella sera Gratteri mi è diventato simpatico.
Questo Magistrato è impegnato da tanto tempo nella lotta a queste forme di criminalità organizzata, e per questa scelta sia lui che la sua famiglia (ho poi appreso dal libro che è sposato, ed ha un paio di figli) vivono privati della loro dimensione di libertà personale.
Ho quindi voluto andare a leggere cosa mai quest'uomo ha da raccontarci sulle Mafie, e sulla 'ndrangheta in particolare.
Il libro, come ho accennato prima, ha la struttura di una conversazione: Nicaso pone gli argomenti, fa le domande, e Gratteri risponde con puntualità e precisione. Moltissime le informazioni che se ne ricavano, non solo sul come agisca questa potentissima organizzazione criminale, ma anche sul perchè (anche culturalmente) è così profondamente radicata in quei territori e tra quelle popolazioni.
Il rischio però - in casi come questo - è che le affermazioni del libro si rivelino essere solamente tali, cioè parole non supportate da dati di fatto, da fonti attendibili e verificabili.
Ricordo un clamoroso precedente, 'Tutto il Grillo che conta' appunto del famoso Beppe Grillo, che veniva spacciato come un imperdibile libro di denuncia: lo acquistai, anche qui incuriosito, ed a fine lettura appariva chiaro che era semplicemente un meltin'pot di luoghi comuni e brani di monologhi tratti da suoi spettacoli più o meno riusciti. Di riscontri puntuali, purtroppo, nemmeno l'ombra.
Alla fine di questo libro un po' il dubbio mi è rimasto: le note ed i rimandi sono presenti, ma sono forse un po' pochi (riuniti in due facciate per una decina di capitoli, e spesso autoreferenziali, cioè testi del Nicaso stesso...).
Si dirà: questo libro è una denuncia, ma se vuoi approfondire, segui il filo della bibliografia, scava tu stesso...
Sì, certo. Ma qualche pagina in più anche in questo libro non sarebbe stata inutile: tuttalpiù chi non ne fosse interessato avrebbe potuto evitare di leggerle.
Il libro è bello e, se si è disposti a fidarsi della parola di Gratteri e poco più, anche molto interessante.

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