martedì 28 aprile 2009

David Baldacci (Ford) - Cani da Guardia


David Baldacci è probabilmente conosciuto così solo in Italia, dove un solerte editore ha creduto di vendere più copie delle sue opere se, perdendo il Ford dal cognome, lo srittore sembrava un po' più uno scrittore nostrano.
Invece Baldacci è americanissimo, e le sue storie sono intrise di situazioni americanissime.
Anche questa: Vietnam, Golfo, CIA, Fbi, Presidenti onnipotenti e figuri snza scrupoli che si muovono nell'ombra alle loro spalle. E serial killer, ovviamente...

Il libro si presenta subito come la continuazione di un'altro, di cui riprende a piene mani i personaggi, ma il nostro David baldacci non si fa molto scrupolo di ripresentarli al nuovo ignaro lettore: ci vogliono alcuni capitoli per capire come sono legate tra loro le varie figure, e quasi mezzo libro per intuire i veri rapporti di forza in campo.

Il libro però è bello, ha un buon ritmo e attrae il lettore: la narrazione - posto quello che ho già detto sui personaggi - scorre comunque abbastanza svelta, e per quanto attiene i personaggi nuovi, il lavoro è fatto con buona definizione.

Quello che però lascia un po' perplessi è la trama, il susseguirsi degli avvenimenti, e di quali avvenimenti: più che in un libro, alla fine sembra di trovarsi in una sceneggiatura per un cartoon, o per delle strips da supereroi, con buoni ma dannati che sembrano soccombere e poi ritornano immortali, e cattivi invincibili e senza cuore che poi si redimono, ma un momento troppo tardi per sfuggire al loro destino.

Insomma, svago svago svago. Bello, ma assolutamente di solo svago.

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