giovedì 2 aprile 2009

Michael Connelly - Il cerchio del lupo



Un nuovo thriller di Connelly, un'altra avventura con Harry Bosch.
Connelly è uno dei miei autori preferiti: l'ho conosciuto con Vuoto di Luna, ormai molti anni fa, e nella stessa occasione ho incontrato Harry (Hieronymus) Bosch, detective della Rapine & Omicidi a L.A.
Il tapino (si porta sulle spalle il nome di uno dei più noti produttori di quadri terrificanti di tutti i tempi) è invece investigatore tosto e fino, ma cova nel suo intimo un crogiuolo di sentimenti contrastanti, e di insicurezze irrisolte, che lo rendono spesso vulnerabile più del dovuto; una vulnerabilità solo psicologica però, visto che - malgrado un'età non più giovanissima - Harry Bosch continua a catturare assassini di ogni stazza.
Il manoscritto originale reca un copyright del 2006, ma in Italia è giunto solo ora. Leggendo il libro, la motivazione per cui non è stato tradotto "ventre a terra" anche da noi traspare con una vaga chiarezza.
Harry Bosch sta rivedendo uno dei casi irrisolti che rappresentano i suoi fantasmi, quando inopinatamente un assassino seriale si autoaccusa del misfatto. Fulmine a ciel sereno, ma a poco a poco il nostro Harry scopre il marcio che sospetta, anche se non si crederebbe fino a dove deve arrivare.
Purtroppo nel corso della vicenda Bosch tralascia il più banale dei controlli degli indizi (se ne ricorda - colpevolmente - solo 150 pagine dopo); ed allo stesso modo Connelly - altrettanto colpevolmente - si dimentica di spiegarci un passaggio logico essenziale (anche se lo fa da par suo).
Il libro nel suo complesso è bello ed appassionante, come sempre, ma sembra che Connelly sia interessato a far rientrare nel turbillon dei suoi personaggi una certa figura femminile (che aveva già fatto capolino alcuni volumi fa) necessaria alla definizione delle paturnie del nostro Harry (e non solo: pare anche molto funzionale all'intreccio...).
Già annunciato il prossimo 'episodio' (La città buia, confermo che la figura di Rachel ci sarà anche qui...), staremo a vedere.

Ed ora passo a leggere Camilleri.

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