martedì 4 agosto 2009

Andrea Vitali - Il segreto di Ortelia


Come faccia una persona che si chiama Ortelia a non avere un suo segreto, beh, sarebbe tutto da spiegare. Vitali in questo romanzetto, poco più di 150 pagine, è splendido!

Ortelia è figlia di Cirene, figlia del macellaio e donna con seri problemi, e di Amleto (ma come fa Vitali a scegliere questi nomi?), orfano, prima garzone del mezzano, poi garzone di macelleria, poi macellaio lui stesso, poi...: più di metà libro spiega come faccia il nostro macellaio a far crescere la sua attività a discapito dell'altra macelleria cittadina, con una prosa divertentissima e con trovate che definir curiose è financo sminuente.

In breve, più che del segreto di Ortelia, sembra che il libro tratti del segreto di Amleto,
macellaio superstar.

Ma quando si passa la metà del libro, in quel momento credi di capire che il segreto sia soprattutto di Cirene, la moglie prima accantonata (quasi ripudiata) e poi, per uno scherzo del destino, incredibilmente riabilitata agli occhi del lettore, se non a quelli dell'Amleto.

Solo alla fine Ortelia si rivela per quella che il titolo definisce: l'unica ad avere un segreto davvero importante e di valore.

E durante tutta la vicenda, sullo sfondo, si muove un'altra bella figura di medico condotto (il 'Vitali', ehm, come l'autore, che guarda caso è pure lui medico 'di base'): a volte ruffiano, altre volte amico sincero, adesso confidente e dopo un po' ligio professionista, qualche volta gaudente e talvolta pure sensale... Anche lui, alla fine, resta intrappolato con l'Ortelia ed il suo segreto.

A mio parere il romanzo è proprio bello: finisci la lettura e stai sorridendo ancora... Però adesso basta Vitali, mi fermo un po', e cambio (per un po') autore.

lunedì 3 agosto 2009

Andrea Vitali - Un finestra vistalago


Romanzo intricatissimo, ambientato nel primo dopoguerra, navigante (siamo al lago...) tra amori e politica con forse qualche sciabordio di troppo, nella ormai solita Bellano. L'intrico subito lascia sbalorditi: dopo poco meno di un quarto di libro ci sono troppi padri e troppi figli e figlie naturali, ed altrettante figlie legittime, che incominciano a conoscersi ed a frequentarsi.
Dato poi che a Bellano nel primo dopoguerra i figli naturali avevano sempre un padre benestante (anche se ignoto), ed una madre serva (ma -questa- certissima), in breve l'azione passa anche al piano politico, dove la militanza comunista sembra essere il leit-motiv, complice l'onnipresente figura del medico del paese e segretario locale del Partito.
In breve tempo la storia si arrotola su se stessa, prende spunti imprevisti ed inaspettati, e Vitali riesce ad intrecciare così tanto le esistenze di questi suoi personaggi come nemmeno la più straordinaria realtà saprebbe osare.
Il tutto vola abbastanza velocemente, ed il libro, benchè corposo, finisce alla svelta.
Il risultato finale è bello, anche se non confrontabile con "La modista" (peraltro scritto con 5 anni di esperienza in più, e si sentono tutti): purtroppo, nell'intricatissima vicenda, alcuni personaggi - inevitabilmente - vengono persi di vista, ed alla fine sembrano un po' accantonati.
Bello, comunque bello.