domenica 28 febbraio 2010

Dedicato alle mamme...

Leggendo 'Il tempo che vorrei' di Fabio Volo, mi sono imbattuto in questa splendida descrizione.
Un figlio ormai adulto ricorda la figura di sua madre, e del segno indelebile che lei ha lasciato nella sua vita.
"Mia madre è una donna piccola, esile, delicata. Anche nei momenti più difficili non l'ho mai sentita lamentarsi. Non è mai stata sgarbata, maleducata, irrispettosa. Non l'ho mai sentita fare un commento negativo, mai un pettegolezzo. Non sembrava nemmeno vera.
A volte la sera, quando sono a casa da solo, penso a lei e a quanto ha fatto per me solo con il suo esempio, la sua silenziosa presenza. C'era sempre quando avevo bisogno di lei. Senza mai essere invadente. (...)
Penso all'amore con cui cercava di far funzionare tutto, di metterci d'accordo, di farci sapere che lei era lì; alla difficoltà che ha sempre avuto nel gestire gli scontri tra me e mio padre. La sua pazienza nell'aspettare il tempo di pace. Come se il suo essere donna e mamma le permettesse di conoscere le dinamiche del mondo."
Mi piacerebbe averlo scritto io, questo branetto: e vorrei augurare a tutte le mamme di oggi che i loro figli, quando saranno a loro volta diventati grandi, possano davvero ricordarle con questo affetto.

lunedì 22 febbraio 2010

Conversazione con il Padreterno.

Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese: Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno.
Dio condusse il sant'uomo verso due porte.
Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno. C'era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant' uomo sentì l'acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato. Avevano tutti l'aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì.
La scena che l'uomo vide era identica alla precedente. C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l'acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio: "Non capisco!"
"E' semplice", rispose Dio, "essi hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri! I primi, invece, non pensano che a loro stessi..."
Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura... La differenza la portiamo dentro di noi!!!
Mi permetto di aggiungere..."Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per soddisfare l'ingordigia di pochi. Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo".
Nota: questa storiella è attribuita al Mahatma Gandhi; io non sono in grado di confermarne la reale paternità, ma se l'avesse ideata lui, non vi sarebbe niente di strano. E' comunque degna di riflessione...

venerdì 12 febbraio 2010

Attenzione alla truffa!!

Tengo ad informarvi circa una truffa di cui, purtroppo, sono rimasto vittima.... magari, conoscendone il meccanismo, riuscirete ad evitarla!
Domenica scorsa sono andato a fare la spesa all'ipermercato Auchan di Vimodrone.
Terminati gli acquisti, quando sono andato al parcheggio per caricare la spesa nell'auto, sono stato avvicinato da 2 ragazze molto appariscenti (probabilmente russe o dell'est) vestite succintamente, in minigonna e top molto scollato.
Una bionda ed una mora, veramente molto carine e provocanti.
Le due truffatrici si avvicinano offrendo di lavare il parabrezza dell'auto e ovviamente lo fanno in modo sensuale e provocante, poggiando i seni sul vetro e cose simili.
Quando offrite loro una mancia rifiutano e chiedono invece, il favore essere accompagnate in un altro centro commerciale.
Se accettate si siedono dietro e mentre guidate iniziano a giocare tra loro toccandosi e baciandosi dappertutto.
Questo ovviamente vi distrae dalla guida.
All'improvviso la mora passa sul sedile del passeggero ed inizia a toccarvi.
Se non la respingete inizia a farvi una fellatio.
Poiché è impossibile guidare in tale situazione, vi fermate in un posto un po' appartato...
A quel punto, sempre la mora vi sale sopra e, prendendo l'iniziativa, vi coinvolge in un rapporto sessuale.
Approfittando della vostra distrazione la bionda scende dalla macchina, apre il portabagagli, vi ruba tutta la spesa e scappa.
Voi ve ne accorgete, interrompete il rapporto, scendete dall'auto, vi ricomponete sommariamente e cercate d'inseguirla; così anche la mora scappa in direzione opposta.
Sono molto brave e pericolose ed io stesso sono caduto nella loro trappola.
Lunedì mattina mi hanno rubato una cassetta di Ferrarelle e la sera un litro d'olio d'oliva.
Martedì un pacco di biscotti.
Mercoledì uno spazzolino da denti.
Giovedì mattina sei uova e la sera un pacchetto di fazzolettini di carta.
Venerdì all'ora di pranzo una scatoletta di tonno e nel pomeriggio un ovetto Kinder.
Sabato in tarda mattinata un pettine, dopo pranzo un tubetto di maionese e la sera una scatoletta di croccantini per il gatto.
Suggerisco molta cautela!!!

Ora scusate ma devo andare a fare la spesa che mi è finito il sale grosso.

giovedì 11 febbraio 2010

Margaret Mazzantini - Venuto al mondo



Questo è un libro che tutti dovrebbero avere. Ma non in una libreria: dentro nell'anima.

La Mazzantini ha prodotto un romanzo che arriva in fondo, diritto al cuore; è uno scritto denso, che non si può sorvolare con disattenzione, che non si riesce a leggere d'un fiato. Bisogna digerirlo, gustarlo, come si addice ai cibi o ai vini di grande qualità, un po' per volta, un capitolo a sera.
E poi farlo decantare nel proprio spirito, per goderne delle splendide descrizioni (avrei io un certo 'scrittore' famoso a cui consigliare un corso per le metafore con la Margaret), per comprenderne le profondità di sensazioni e sentimenti.

E' la storia di Gemma, donna di una Roma normale, nè bene nè male, e della sua vita, che racconta in prima persona. Ma è anche la storia di Diego, filiforme fotografo da Genova, e della sua vita così diversa e così uguale a quella di Gemma. E poi è anche la storia di Pietro, sedicenne che si affaccia alla piena adolescenza, ma ancora ignaro di tutto quello che sua madre ha fatto 'prima'. Oppure ancora quella di Gojko, poeta maudit nella Sarajevo prima e dopo la guerra di pulizia etnica.
La trama è un arcobaleno di sentimenti, descritti in modo profondo e coinvolgente, che stende il suo arco tra l'amore, la passione, la guerra, la paura, l'odio, le tenerezza e la nostalgia.

La vita che parte da una grande felicità deve passare da un grande dolore per trovare la sua catarsi: questo il messaggio della Mazzantini.
Si può condividerlo a priori o meno: ma è necessario leggere questo splendido libro per lasciare all'Autrice la possibilità di spiegarci secondo lei come e perchè.

Non fatevi mancare questa lettura: l'esperienza è di quelle che lasciano un sapore in bocca.
Un sapore vero, direbbe una nota pubblicità.

lunedì 8 febbraio 2010

Un difetto della donna? C'è.




Questa è una storiella rubata, lo ammetto, ma è bella.


Quando Dio creò la donna era già al suo sesto giorno di lavoro facendo pure gli straordinari.
Apparve un angelo e gli chiese:”Come mai ci metti tanto con questa?”
E il Signore rispose: “Hai visto il mio Progetto per lei?”
Deve essere completamente lavabile, però non deve essere di plastica, avere più di 200 parti muovibili ed essere capace di funzionare con una dieta di qualsiasi cosa avanzi, avere un grembo che possa accogliere quattro bimbi contemporaneamente, avere un bacio che possa curare da un ginocchio sbucciato ad un cuore spezzato e lo farà tutto con solamente due mani.”
L’angelo si meravigliò dei requisiti.
“Solamente due mani….Impossibile! E questo è solamente il modello base? E’ troppo lavoro per un giorno….Aspetta fino a domani per terminarla.”
“No lo farò!” protestò il signore. “Sono tanto vicino a terminare questa creazione che ci sto mettendo tutto il mio cuore…Ella si cura da sola quando è ammalata e può lavorare 18 ore al giorno.”
L’angelo si avvicinò di più e toccò la donna.
“Però l’hai fatta così delicata, Signore”
“E’ delicata, ribatté Dio, però l’ho fatta anche robusta. Non Hai idea di quello che è capace di sopportare o ottenere”
“Sarà capace di pensare?” chiese l’angelo.
Dio rispose:
“Non solo sarà capace di pensare ma pure di ragionare e di trattare”
L’angelo allora notò qualcosa e allungando la mano toccò la guancia della donna…
“Signore, pare che questo modello abbia una perdita…”
“Ti avevo detto che stavo cercando di mettere in lei moltissime cose… non c’è nessuna perdita… è una lacrima” lo corresse il Signore.
"A che cosa serve una lacrima?” chiese l’angelo.
E Dio disse:
“Le lacrime sono il suo modo di esprimere la sua gioia, la sua pena, il suo disinganno, il suo amore, la sua solitudine, la sua sofferenza, e il suo orgoglio.”
Ciò impressionò molto l’angelo “Sei un genio, Signore, hai pensato a tutto. La donna è veramente meravigliosa”
Lo è!

Le donne hanno delle energie che meravigliano gli uomini.
Affrontano difficoltà, reggono gravi pesi, però hanno felicità, amore e gioia.
Sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando vorrebbero piangere, piangono quando sono felici e ridono quando sono nervose.
Lottano per ciò in cui credono.
Si ribellano all’ingiustizia.
Non accettano un “no” per risposta quando credono che ci sia una soluzione migliore.
Si privano per mantenere in piedi la famiglia.
Vanno dal medico con un’amica timorosa.
Amano incondizionatamente.
Piangono quando i loro figli hanno successo e si rallegrano per le fortune dei loro amici.
Sono felici quando sentono parlare di un battesimo o un matrimonio.
Il loro cuore si spezza quando muore un’ amica.
Soffrono per la perdita di una persona cara.
Senza dubbio sono forti quando pensano di non avere più energie.
Sanno che un bacio e un abbraccio possono aiutare a curare un cuore spezzato.

Non ci sono dubbi però… nella donna c’è un difetto:
ed è che si dimentica quanto vale.

sabato 6 febbraio 2010

Descrizione straordinaria

"Quest'anno ha fatto la muta, ha lasciato le sue ossa di bambino per diventare un grosso airone zoppicante che ancora non controlla bene i suoi movimenti. Ha cominciato a guardare per terra fisso come un cercatore d'oro, a uscire di casa senza salutare, a mangiare in piedi davanti al frigorifero. A scuola si è fatto bocciare, è stato di una stupidità disarmante, non ha compiuto neanche il più piccolo sforzo, gli ultimi mesi anzichè mettersi sotto si è rinserrato in una strafottenza ridicola. Mi volto indispettita al suono del suo vocione scorbutico che mi cerca solo per pretendere, per rimproverarmi. Che fine ha fatto quella piccola voce querula che mi ha accompagnato per anni? Riuscivo a parlarci così bene, sembrava accordata sulla mia.
Adesso mi fa pena. Quando dorme, quando il suo viso si distende, immagino che deve mancare anche a lui quel corpo gentile, divorato in pochi mesi dall'orco della pubertà, e che ancora lo cerca nel sonno. Per questo non riesce a svegliarsi."
(Margaret Mazzantini - Venuto al mondo)

Trovo questa descrizione STRAORDINARIA, sia per la costruzione, sia per l'immagine che rende.
Grazie alla Mazzantini, per averla creata.

giovedì 4 febbraio 2010

CATS il musical, a Milano.

La Compagnia della Rancia si dimostra ancora una volta grande, proponendo in versione italiana un classico come Cats, non proprio conosciutissimo dalle nostre parti.

La storia è fin quasi banale. Tutti i gatti del quartiere di Jellicle si ritrovano per l'annuale ballo e per festeggiare il vecchio gatto Deuteronomio, loro capo.
Nel corso della festa uno dei gatti sarà scelto e avrà l'onore di ascendere al paradiso dei gatti Jellicle, l'Heaviside Layer. Prima i gatti si presentano e raccontano la loro storia.
La festa è turbata da due avvenimenti: la comparsa in scena di Grisabella, un tempo affascinante gattina che, dopo aver abbandonato il gruppo si è ritrovata sola, abbandonata e in miseria; e le improvvise apparizioni del malvagio Macavity, che rapisce Deuteronomio gettando gli altri gatti nello sconforto. Macavity si ripresenta poco dopo sotto le spoglie di Deuteronomio, ma è riconosciuto e scacciato.
Per recuperare il loro capo, i gatti di Jellicle chiedono aiuto al magico Mr, Mistofeles, grande mago e acrobatico illusionista.
Quando il gruppo si è riunito e la serenità sembra essere tornata, riappare Grisabella che si rivolge ai compagni di un tempo chiedendo di essere perdonata e riammessa fra loro (con la canzone più celebre del musical, Memory, in italiano Ricordi). Deuteronomio allora commosso concederà proprio a lei il privilegio di salire la scala che la porterà all'Heaviside Layer.
Lo show è tutto suonato e cantato (oltre che ovviamente ballato) dal vivo.
Il primo tempo è molto spettacolare come performance musicali e balzi prodigiosi, ma ci ha lasciato lievemente interdetti, quasi delusi. Era sostanzialmente inconsistente, quasi incomprensibile, la trama...
Addirittura il secondo tempo inizia con una narrazione quasi avvilente, finchè non si è accesa la luce nei nustri cervelli: la trama non era il centro dello spettacolo, ma solo un mezzo per sostenere il vero show, che è il canto e la danza 'felina'.
Devo sottolineare che sono tutti bravissimi cantanti, in particolare Giulia Ottonello (Grisabella) che ha rischiato una standing ovation per l'interpretazione di alcune note fuorilegge nella canzone Memory; ma ella migliore tradizione della Compagnia, il meglio è dato dalle doti acrobatiche e recitative del corpo di ballo: interpretazione spettacolare con momenti di assoluta agilità che non è eccessivo definire felina.
Applausi meritati e prolungati alla fine, questo musical va visto!

mercoledì 3 febbraio 2010

3 Febbraio: San Biagio. Un sapore di altri tempi...

Il giorno 3 di febbraio è dedicato a San Biagio, tradizionale patrono della "gola".
La credenza popolare vuole che a Natale, tagliato il consueto panettone, se ne debba accantonare una parte e la si debba conservare fino appunto al giorno di San Biagio. In quel giorno infatti si consumerà il panettone appositamente avanzato da Natale ('posso', come si dice qui da noi) e tale pratica preserverebbe la gola da spine di pesce indesiderate che altrimenti vi si conficcherebbero con tempi di guarigione lunghi e dolorosi.
Non so se è vero. Ma ho un bellissimo ricordo di questa ricorrenza, e di mia madre.
Quattordici anni fa, la sera del 3 di febbraio mia moglie ha partorito Edo, il nostro primo figlio.
Si può capire, trafelati in ospedale, ansiosi di fare la cosa giusta e preoccupati che tutto quanto concernente il parto andasse bene, io e mia moglie eravamo di fatto due naufraghi al San Raffaele: lei impossibilitata dalle condizioni a organizzarsi decentemente, io ancora lontano da tutti quei pensieri pratico-organizzativi che si dovrebbero fare.
"Ma tua moglie è ricoverata, a lei danno da mangiare loro: tu ti sei portato qualcosa da mangiare?"
La caduta dal pero fu pesante per me... "Eh?! Ah, no... Già... Non ci ho pensato..."
Erano momenti così.
E ho ancora negli occhi la mia mamma che levò un cartoccino dalla borsetta:
"Ti ho portato un pezzo di panettone di natale: sai, oggi è San Biagio, si mangia il panettone avanzato. Forse non ti preserverà la gola, ma magari... mangi qualcosa!"
In quel momento le ho voluto profondamente bene, come solo un figlio può con la sua mamma.
Ed ancora oggi il panettone, a San Biagio, per me ha il sapore di una nuova vita appena arrivata, di una felicità immensa che sazia e che contemporaneamente lascia affamati, di un momento in cui l'esistenza ti riserva uno dei suoi attimi indimenticabili.
Ma l'immagine: è quella di mia mamma al San Raffaele, in piedi tra le ante di un armadio asettico di una camera in penombra, mentre mi sorride.

lunedì 1 febbraio 2010

Cani e gatti: istruzioni per l'uso.


Questi due cartelli li ho letti appesi nella sal d'aspetto della nostra veterinaria, mentre ero lì per far visitare il nostro grassone nero.

A prima vista sembrava roba seria, divulgativa... ma poi li ho letti meglio.

COME SOMMINISTRARE UNA PILLOLA AL TUO CANE

1 - Avvolgi la pillola in un pezzo di carne e porgila sulla mano aperta al tuo cane.

COME SOMMINISTRARE UNA PILLOLA AL TUO GATTO

1 - Prendi il gatto delicatamente e cullalo sul tuo braccio sinistro come se stessi cullando un bimbo. Metti l'indice ed il pollice destro ai lati della bocca del gatto ed applica una leggera pressione sulle sue labbra. Quando il gatto apre la bocca, spara la pillola dentro la bocca. A questo punto il gatto chiuderà la bocca e deglutirà.
2 - Recupera la pillola dal pavimento ed il gatto dal sofà. Ripeti il processo.
3 - Recupera il gatto dalla camera da letto e butta la pillola umidiccia.
4 - Prendi una nuova pillola dal blister, culla il gatto sul braccio sinistro, tenendo le zampe posteriori saldamente con la mano destra. Apri energicamente le mascelle e spingi la pillola in fondo alla gola con il dito indice. Tieni la bocca chiusa con contando fino a 10 e fai altrettanto con la bocca del gatto.
5 - Recupera la pillola dalla boccia del pesce rosso ed il gatto da sopra l'armadio. Chiama rinforzi.
6 - Inginocchiati sul pavimento con il gatto saldamente bloccato tra le ginocchia, immobilizza sia le zampe anteriori sia le posteriori. Chiedi al tuo assistente di tenere energicamente la testa del gatto con una mano, mentre spingi un legnetto nella bocca del gatto. Fai scivolare la pillola con l'indice nella bocca del gatto e strofinagli energicamente la gola.
7 - Recupera il gatto dalla tendina del soggiorno.
8 - Pulisci accuratamente i frantumi della statuetta dal tappeto, mettili da parte per reincollarli più tardi. Prendi la terza pillola dal blister.
9 - Avvolgi il gatto in un telo da spiaggia e mettigli la testa sotto l'ascella del tuo assistente. Metti la pillola in fondo ad un cono di carta che avrai preparato appositamente. Quindi apri forzatamente la bocca del gatto con una matita e soffia la pillola in gola.
10 - Leggi sul bugiardino del farmaco per assicurarti che la pillola non sia letale per le persone. Bevi un po' d'acqua per allontanarne il sapore. Medica le mani del tuo assistente e pulisci il tappeto dal sangue usando acqua e sapone.
11 - Recupera il gatto dal tetto del tuo vcino. Prendi la quarta pillola dal blister. Poni il gatto in una credenza e chiudine la porta sul collo del gatto con la testa al di fuori della credenza. Forza la bocca del gatto con un cucchiaino da dessert e lancia la pillola in fondo alla gola con un elastico.
12 - Prendi un cacciavite dal garage e rimetti a posto le cerniere dell'antina della credenza, applica delle garze fredde sulla guancia e controlla la data dell'ultima vaccinazione contro il tetano. Togliti la maglietta sporca di sangue e prendine una pulita dall'armadio.
13 - Chiudi scusa al tuo vicino per aver imprecato schiantandoti contro la recinzione nel tentativo di schivare il gatto.
14 - Chiama il 115 e chiedi ai pompieri di recuperare il gatto in cima all'albero di eucalipto.
15 - Prendi l'ultima pillola dal blister.
16 - Lega le zampe anteriori e posteriori del gatto con spago da giardino e legalo saldamente alla gamba del tavolo della cucina. Prendi i guanti pesanti da potatore, apri la bocca del gatto con una sbarra di ferro. Fai cadere la compressa, precedentemente nascosta in una pallina di hamburger crudo, nella bocca del gatto. Tieni la testa del gatto in verticale con il naso puntato verso il soffitto e versa mezzo bicchiere d'acqua nella bocca del gatto (e due di whisky nella tua).
17 - Chiedi al tuo assistente di portarti al pronto soccorso. Siedi tranquillo mentre il medico ti anestetizza e ti sutura le dita e le braccia, e rimuove i frammenti di pillola dal tuo occhio.
18 - Porta il gatto, insieme ad una generosa donazione, in un gattile, e...
... adotta un pesce rosso.

Chiunque viva con una qualsiasi delle care bestiole sopra descritte, sa che è vero!!!!
(grande Daniela, te l'ho rubata troppo volentieri!)