lunedì 30 agosto 2010

David Grossman - A un cerbiatto assomiglia il mio amore


Dopo lunghe serate e due interruzioni, finalmente ho completato le 770 pagine di Grossman.
Di questo libro ho cambiato opinione più volte.
Inizialmente sembrava onirico, trasognato, irreale: tre ragazzi (ma ne vedi solo due) chiusi in un reparto ospedaliero che sperano di tornare a vivere, almeno un po', in uno stato di Israele segnato dalla guerra continua.
Poi mi è parso catartico, la ragazza di allora che fa a botte con il suo passato, il marito, i figli, le sue certezze così poco certe, le sue paure così irreali, le sue sensazioni così.. così..
Mi ha aiutto mia moglie: così femminili. Strano che lo scritore sia un uomo.
C'è stata poi la fase cinica: se voleva raccontare un menage a trois poteva risparmiarsi le 770 pagine...
E infine la fase curiosa: ma come può andare a finire un libro così?
Non lo avrei immaginato, non credo sia facile immaginarlo.
Alla fine il libro è stato bello, intenso.
Penso sia più piacevole per una donna, mi pare si possa identificare maggiormente con Orah, la protagonista, e condividerne il ricordo di certe emozioni e paure tipicamente al femminile.
Però, ribadisco il concetto, mi pare lungo, eccessivamente e senza una reale necessità.
Bravo Grossman, ma... cercasi lettori veramente appassionati.



mercoledì 25 agosto 2010

James Patterson Liza Marklung - Cartoline di morte

Esperienza a quattro mani per i due affermati giallisti.
Una coppia americana, in viaggio in europa, uccide altre coppie, una per citta', con un modus operandi singolare: prima invia una cartolina a mo' di avviso, poi una truculenta foto come conferma.
Arrivati a Stoccolma, scelgono quale giornalista destinataria delle missive Dessie Larsson, ex moglie di un esperto d'arte che le dara' la prima chiave di lettura del mistero, ex compagna-amante della investigatrice incaricata delle indagini (eh si', lesbo: non ci facciamo mancare nulla), nonche' cugina prediletta di un potente gangster locale: sfigati gli assassini, eh?
Non abbastanza: nel primo omicidio avevano ucciso l'unica figlia di un bravissimo detective della omicidi di NYPD: questo ha fatto della loro cattura la sua missione, e naturalmente il sodalizio giornalista-detective diventa quasi letale: tra l'altro lui puo' contare su informazioni esattissime che arrivano da LA, da un ex FBI ammalato di tumore.
Penso sia inutile dire come va a finire.
Tra l'altro Dessie e Jacob Kanon l'americano diventano intimi, malgrado la differenza d'eta', e Dessie incredibilmente mostra di avere splendide doti anche in un'altro campo (doti tra l'altro fantastiche per un cinquantenne): sarebbe da sposare.
Il libro ti prende fuoco in mano, e' scorrevolissimo e non presenta alcun problema di comprensione.
L'idea di fondo e' intrigante, ed ad un certo punto sei spinto a mettere anche tu in dubbio l'evidenza.
Pensavo di notare differenze di stile tra le pagine dei due, ma non ne ho viste: tutto ben amalgamato.
Bello. Un po' improbabile, ma piacevole.

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domenica 8 agosto 2010

Andrea Camilleri - La caccia al tesoro

Mentre leggo Grossman (il suo monumentale "cerbiatto" ne numera 781) sento il bisogno di un intervallo. La scelta cade sull'ultima indagine del Montalbano nazionale, in lingua italo-sicula.
La storia sorprende un investigatore in crisi per gli anni che passano, come succede ormai da qualche episodio. Mentre a Vigata non succede nulla di criminalmente rilevante, l'inerzia lascia spazio nella mente del nostro a qualche amara riflessione di troppo sui danni che il passare del tempo ci procura. E tanta distrazione gli impedisce di vedere chiaramente gli indizi che un pazzo criminale lascia durante i suoi misfatti.
Poi il Montalbano nazionale si riscatta, ma...
Racconto un po' fiacco, compensato da una certa dose di truculenza invero rara nell'autore.
Leggero da ombrellone, sempre piacevole, ma lontano da certe sue opere precedenti.
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