giovedì 16 giugno 2011

Chiara Gamberale - Le luci nelle case degli altri



Mandorla (Mandorla?!? Sì, Mandorla!) è una ragazzina decisamente insolita. Lei infatti non ha più la madre, ma ha almeno 5 papà.
No, non è un remake di 'Tre uomini ed una culla': è decisamente più intrigante.
Maria. la mamma naturale, è una madre single: purtroppo muore in un incidente con il motorino quando Mandorla ha soli sei anni.
Ma lascia alla ragazzina una specie di testamento, nel quale rivela - a lei e ad una attonita assemblea condominiale - chi sia il padre.
La lettera crea il panico nelle varie famiglie e coppie di fatto residenti lì: uno di loro è il papà, ma chi?
Nella burrascosa riunione si decide di tutto, ma soprattutto si decide che Mandorla - per il bene delle altre famiglie coinvolte - non dovrà sapere chi è il suo vero padre.
Per cui tutte e cinque le famiglie del condominio (una per piano) adottano la bambina, e se ne prendono cura a rotazione.
Inizia così una spassosissima (per il lettore) infanzia, nella quale la giovane Mandorla accetta il fatto di essere figlia di coppie molto diverse tra loro: un ingegnere e un gioielliere omosessuale, una maestrina in pensione e una speaker radiofonica, una casalinga depressa e una avvocato in carriera con il problema del sovrappeso, uno scrittore di successo ed un regista fallito...
E naturalmente ha fratelli e cani che non s'aspettava più di possedere.
Giunge infine l'età incerta, quella dei primi batticuore e della consapevolezza dell'individuo, ma nel caso di Mandorla il burrascoso rapporto con gli ADME (Altri Della Mia Età) si fa più ancor più complicato... Proprio quando servirebbe una famiglia come punto sicuro di riferimento...
Il libro scorre benissimo, la Gamberale è magistrale nello svolgere la trama. e piazza qua e là definizioni di situazioni reali che sono autentiche chicche.
Gran bel racconto, insolito e molto piacevole.
Ma...alla fine si scoprirà chi è il padre?
Hahahahaha

giovedì 2 giugno 2011

Carla Pavone - Come battito d'ali


Romanzo d'esordio per Carla Pavone, che oltre ad essere una splendida penna, è anche un'amica.
Annika è un legale che ha vissuto la sua gioventù a Casablanca.
Quando un incidente sbriciola il suo piccolo mondo Africano, insieme alla sua famiglia, Annika si trasferisce in Italia, e ricomincia una vita nuova.
Tutti i ricordi magrebini sembrano ben nascosti, confinati nel suo cuore, chiusi in un baule che lei non intende più aprire.
Ma la sorte la pensa diversamente, e ben presto non solo la donna deve recuperare e analizzare le scatole di vecchi effetti personali ancora saldamente chiuse e dimenticate nella sua soffitta, ma sarà costretta anche a fare i conti con gli uomini (e le donne) del suo passato.
L'intreccio si fa sempre più stretto, e l'incontro con lo sguardo magnetico di Gabriele metterà a nudo molti lati di Annika che lei stessa non ricordava (o non voleva ricordare) di avere.
La storia vira ben presto tutta su se stessa, e vola verso un finale sorprendente.

Bello, avvincente e ben strutturato; le narrazioni paesaggistiche, in particolare quelle marocchine, fanno immaginare di essere davvero presenti in quei luoghi.
Insomma: un buon libro d'esordio. Lo consiglio.