mercoledì 31 marzo 2010

Mario Biondi: Spazio Tempo Tour 2010 a Milano


Molto particolare lo show di Mario Biondi ieri sera agli Arcimboldi.
Ti aspetti uno spettacolo da lounge-bar, e ti trovi a un concerto in una sala zeppa di 'ragazzini dentro' completamente contagiata dalla bravura di questo straordinario mattatore.
Biondi si presenta sul palco con due band, ed il palco stesso è virtualmente diviso a metà da un tappeto rosso posto sulla linea longitudinale centrale. La band di sinistra è una jazz-band: 3 fiati (sax-clarinetto-flautotraverso, tromba e trombone) 1 pianoforte a mezzacoda, 1 (mitico) contrabbasso e la batteria. La band di destra è più contemporanea, tastiere, chitarra elettrica e basso, più batteria e xilofono; con questa band si esibisce anche una cantante in abito da sera: bellissimi i suoi sandali, ma ancor più bella la sua voce. Il trait d'union tra queste due anime musicali è il percussionista, infaticabile generatore del necessario ritmo.
Le due band si alternano nell'esecuzione dei pezzi, a volte elementi dell'una suonano con l'altra, in alcuni casi (Be lonely, per esempio) suonano anche tutti insieme: interessantissimo il momento in cui le due batterie hanno suonato in contemporanea...
E poi c'è lui: 'lavorato' a dovere dal tecnico luci, lui canta, accenna a qualche passo di danza, si intrattiene con il pubblico, sottolinea ora questo ora quel virtuosismo di uno dei suoi musicisti, incoraggi gli applausi... domina per oltre 2 ore la sala ipnotizzandoci con la sua voce fantastica ed i suoi sound avvolgenti.
Molti i pezzi del nuovo album, ma anche due inaspettati cameo, materiale scelto ed intagliato da lui stesso: un duetto con Renato Zero, ed un virtuosismo alla chitarra classica di Giovanni Baglioni, suonata in un modo quanto meno nsolito ma efficacissimo.
E mentre la serata scorre dolcemente tra vocalismi virtuosi e virtuosismi musicali, lui ci concede tutta la sua energia e la sua profondità canora; poi - di quando in quando - si siede sulla enorme poltrona che è annidata in mezzo all'orchestra, proprio al centro della musica, e si gode anche lui questo grande spettacolo.
Lo spettacolo è molto curato, non solo dal punto di vista musicale, e Mario è un grande affabulatore, che prende su di sè i sogni di tutti noi in sala, e li fa volare sulle sue note e sulla sua voce.
Splendido.



martedì 30 marzo 2010

Le scorciatoie...

Storiella che fa sorridere e pensare, per la quale devo ringraziare Kara per la sua segnalazione.



"Signore, è troppo pesante. Per favore fammene tagliare via un pezzetto!"



"Signore, fammene tagliare via un'altro pezzetto. Così potrò trasportalo più agevolmente..."


"Signore, ti ringrazio davvero tanto!"



"USATELI COME FOSSERO PONTI E PASSATE DALL'ALTRA PARTE!"

"Nooo! E' troppo corto! Non ci arriva..."

martedì 23 marzo 2010

Così lontana, così attuale.



Inops, potentem dum vult imitari, perit.
In prato quondam rana conspexit bovem
et tacta invidia tantae magnitudinis
rugosam inflavit pellem: tum natos suos
interrogavit, an bove esset latior.
Illi negarunt. Rursns intendit cutem
maiore nisu et simili quaesivit modo,
quis maior esset. Illi dixerunt bovem.
Novissime indignata dum vult validius
inflare sese, rupto iacuit corpore.



Nessun commento, Fedro non ne ha bisogno.
Certo che in latino il messaggio è spettacolarmente chiaro.
E soprattutto tanto attuale da essere sorprendente.

(per chi mastica poco il latino, una traduzione 'a spannone':
Chi cerca di imitare a tutti i costi i più potenti, spesso ottiene l'esatto opposto.
Una volta in un prato una rana vide un bove, e rosa dall'invidia per la sua grandezza si gonfiò, poi chiese ai suoi figli se fosse più grande di quello. Loro negarono, e lei si gonfiò ancora di più: poi rifece la domanda. Gli risposero che era più grande il bove. La rana allora, ancor più indignata, si gonfiò ancora di più, ma all'improvviso il suo corpo scoppiò.)

domenica 14 marzo 2010

Aforisma

"A volte è meglio tacere e sembrare stupidi
piuttosto che aprir bocca e togliere ogni dubbio!"

(Oscar Wilde)

Questo è stato da sempre il mio aforisma preferito.
E mai come oggi, dove tutti si sentono in diritto di urlare e starnazzare, questo è un consiglio di rara attualità, da prestare ai figli.

venerdì 12 marzo 2010

Momix - Bothanica


Bellissimo spettacolo dei Momix ieri sera al Teatro Nuovo: due ore abbondanti di splendidi costumi, eccezionali oggetti di scena, grandi ballerini ed atleti.
Non mi vergogno a dire che mi sono sorpreso, ben oltre la metà del primo tempo, con la... bocca aperta ad ammirare lo spettacolo.
Il primo tempo è subito molto coinvolgente, con musiche particolari e trovate sceniche sorprendenti: bellissimo per esempio il gioco di luminescenze che, lungi dal mostrare come i ballerini riescano a ottenerlo, sembrano godere di vita propria fluttuando sul palco nero.
Molto particolare anche alla fine del tempo la scena con i centauri, ballata/interpretata divinamente.
Il secondo tempo è altrettanto interessante, con pezzi di rara maestria, anche ginnica: ma, proprio quando pensi che tutti sia finto, che loro siano stanchi e distrutti per la straordinaria prova fisica, ecco che loro ti sorprendono con un nuovo, straordinario, balletto atletico e coreografico.
Le mani mi dolevano alla chiusura del sipario.
Ma che bello, che bello, che bello!!!

Note sul registro

Autentiche note di classe e personali registrate sui registri scolastici.

- L'alunno S. C. lascia l'aula prima dell'orario di uscita dopo aver fotografato la lavagna con il cellulare sostenendo che avrebbe riesaminato la lezione a casa sua.
- L'alunno A., assente dall'aula dalle ore 12.03, rientra in classe alle ore 12.57 con un nuovo taglio di capelli.
- Gli alunni M. P. e D. A. dopo aver rubato diversi gessetti dalla lavagna di classe, simulano durante la lezione l'uso di sostanze stupefacenti tramite carte di credito e banconote arrotolate, tentando inoltre di vendere le sopracitate finte sostanze ai propri compagni. A mia insistente richiesta di smetterla vengo incitato a provare pure io per non avere così tanti pregiudizi.
- La classe non mostra rispetto per l'illustre filosofo Pomponazzi e ne altera il nome in modo osceno.
- L'alunno M. dopo la consegna del pagellino da far firmare ai genitori riconsegna il pagellino firmato 2 minuti dopo. Sospetto che la firma non sia autentica.
- Il crocefisso dell'aula è stato rovinato. Il Cristo ora porta la maglia della nazionale.
- L'alunno A. durante l'intervallo intrattiene dalla finestra dell'aula gli alunni dell'istituto imitando Benito Mussolini, munito di fez e camicia nera, presentando una dichiarazione di guerra all'istituto che sta dall'altra parte della strada.
- Dopo aver fatto scena muta durante l'interrogazione di geografia astronomica V. chiede di avvalersi dell'aiuto del pubblico.
- L'alunno M. G. al termine della ricreazione sale sul bancone adiacente la cattedra e dopo aver gridato "Ondaaaa energeticaa!!!", emette un rutto notevole che incita la classe al delirio collettivo.
- Facendo l'appello e notando l'assenza dell'alunno S., mi viene detto dall'alunno C. di non preoccuparmi. Quest'ultimo estrae il portafoglio, lo apre e simulando di parlare ad una terza persona urla "Scotty: teletrasporto!". Con fragorosi effetti sonori fatti con la bocca, l'alunno S. fuoriesce dall'armadio.
- L'alunno L.P. durante l'ora di educazione fisica insegue le Compagne di classe sventolando in aria lo scopino del water.
- L'alunno L.P. durante la lezione di educazione fisica usa la pertica come simbolo fallico.
- Si espelle dall'aula l'alunna M. Ilaria perché ha ossessivamente offeso la compagna Sabatino Domenica chiamandola Week End.
- Gli alunni M. e P. incendiano volontariamente le porte dei bagni femminili per costringere le ragazze ad utilizzare il bagno maschile.
- L'insegnante di latino:
"L'alunno è entrato in aula, dopo essere stato per 20 minuti al bagno, aprendo la porta con un calcio; ha fatto una capriola e ha puntato un'immaginaria pistola verso l'insegnate dicendo "ti dichiaro in arresto nonnina!"
- L'alunno giustifica l'assenza del giorno precedente scrivendo "credevo fosse domenica".
- T., L. e B. chiudono in bagno una loro compagna perché ritenuta da loro "cesso".
- Gli alunni B. e B. durante l'ora di italiano compiono irrispettosi esperimenti di balistica usando proiettili di carta e saliva (stoppini) contro il ritratto dell'Onorevole Presidente della Repubblica Ciampi. Si giustificano dicendo di necessitare un bersaglio.
- L'alunno M.B. sprovvisto di fazzoletti si sente autorizzato a strappare una pagina della Divina Commedia per soffiarsi il naso.
- P. non svolge i compiti e alla domanda "Per quale motivo?" risponde"Io c'ho una vita da vivere".
- Gli alunni B. e N. simulano un omicidio in classe, il primo si è steso a terra, il secondo disegna la sagoma.
- L'alunno M. ha fatto l'ennesima scena muta dicendo che risponderà solo in presenza del suo avvocato.
- "Si segnala mancanza del Crocifisso, occultato dalla classe, al suo posto cartello recante le parole "torno subito"".
- L'alunno M. (egiziano, n.d.r.), continua a ripetere la parola "ano" poiché R. l'ha convito che significhi "dito".
- Gli alunni P. e A. alle ore 10:25 escono dall'armadio.

Questa sarà la nostra classe dirigente di domani...
Beh, almeno sono allegri. :-)

mercoledì 3 marzo 2010

Fabio Volo - Il tempo che vorrei

Ho fatto fatica a capire l'ultimo libro di Volo.
Lui che ci aveva regalato un bellissimo sogno come 'il giorno in più', oppre ci aveva offerto buoni spunti di meditazione con 'Un posto nel mondo'... Devo ammettere che fino alla fine non ho capito perchè avesse scritto questo nuovo libro.
La storia narra di un uomo che analizza ex post i suoi due fallimenti affettivi, quello con il padre e quello con la donna della sua vita. Lo svolgimento è simpatico: alterna un ricordo del padre (e della madre) con uno della sua 'Lei', spiegando così al lettore cosa è successo e cosa ha fatto lui. Il tutto infarcito di aforismi attribuiti a personaggi più o meno famosi, e di citazioni musicali e (meno numerose) artistiche.
Ecco, questo forzato 'raffinare' la trama narrata con sfoggi mnemonici mi è sembrato strumentale: dotte citazioni citabili pret a porter, da settimanale di moda.
Alla fine del libro le mie perplessità sono rimaste. La scrittura è scorrevole, la trama bastevolmente interessante, gli ingredienti ci sono tutti (sentimenti, voglia di rivincita, sesso, amicizia, complicità...), il libro è - in una parola - ben leggibile e anche gradevole.
Il messaggio però è scialbo.
O forse no: forse tutto questo narrare di un uomo infinitamente egoista dietro le sue pose di generosità ha proprio questa funzione: mettere alla berlina quanto egocentrismo questi nostri tempi abbiano connaturato in loro, anche quando proprio noi non ce ne accorgiamo, e pensiamo di essere 'migliori' degli altri.
Il dubbio che mi resta è che... forse nemmeno l'autore si sia accorto di quello che ha voluto significare.