Autore: Pedro Calderón de la Barca
(come un Blog dovrebbe essere)
venerdì 30 aprile 2010
'Tutti in scena' - Catania 27-29/04/2010
Autore: Pedro Calderón de la Barca
mercoledì 28 aprile 2010
Camilla Lackberg - La principessa di ghiaccio
venerdì 16 aprile 2010
Nicola Gratteri-Antonio Nicaso: la Malapianta
mercoledì 14 aprile 2010
Niccolò Ammaniti - Ti prendo e ti porto via
martedì 13 aprile 2010
Lettera ad un figlio.
Ogni conquista, anche la più piccola, la più insignificante esige uno sforzo.
Tu punta sempre al massimo, chiedi a te stesso più di quello che a se stessi chiedono gli altri.
Gioca le tue carte al meglio, ma non prefiggerti troppi obiettivi. Scegline uno per volta e non lasciare nulla di intentato per raggiungerlo.
Non distrarti, che non significa negarti agli svaghi della tua età, ai passatempi che, se non ti temprano, ti rilassano. Fai la tua vita, la vita di un giovane, e non perdere la gioia di vivere, neanche nei momenti difficili, in quelli che sembrano togliertene il piacere.
Sii risoluto, ma non imperioso;
Molti cercheranno di contrastarti, mossi dall’invidia, dalla gelosia, dalla cattiveria, ma tu tira dritto. Non scendere a compromessi disonorevoli e non subire ricatti.
Le difficoltà non mancheranno, ma se non ti perderai d’animo e saprai affrontarle, ne avrai ragione. Capiterà anche a te, come è capitato a me, di avere la peggio, di ricevere immeritati rimproveri o di subire palesi ingiustizie. Metti quelli e queste nel conto e ribellati alla sorte ostile, memorie di quel che diceva il mio mentore Seneca (fallo anche tuo): “la virtù senza le avversità marcisce”.
Guardati dagli adulatori che ti lodano non perché ti ammirano e vogliono emularti, ma per vellicare la tua vanità e invischiarti nelle loro fatue e perfide spire.
Ama le cose belle: la grande musica, la grande arte, i grandi scrittori e nei momenti di sconforto, affidati alla natura che ti stupisce con le sue prodigiose epifanie e metamorfosi e ti turba con i suoi infiniti arcani, ma che mai t’ingannerà o tradirà.
Non sentirti solo, soprattutto quando sei solo: le risorse dentro di noi sono infinite.
Giudica gli altri per quelli che sono, non per quello che sembrano o per quello che hanno.
lunedì 12 aprile 2010
Cristoforo Colombo e l'arte di bluffare.
(grazie a Renata, a cui l'ho rubata)
Si racconta che Cristoforo Colombo, durante il suo quarto viaggio nel 1503 si arenò sulle coste della Giamaica. Visto che le provviste erano scarse si rivolse alle popolazioni locali che rifiutarono di aiutarlo.
Allora Colombo, che aveva con sè una copia di uno dei libri di Regiomontano con le predizioni delle eclissi lunari , organizzò un incontro con i capi delle popolazioni indigene e disse loro che Dio era molto offeso e che avrebbe fatto sparire la Luna.
Come previsto iniziò l’eclissi e gli indigeni spaventati dissero a Colombo che gli avrebbero fornito il cibo se avesse intercesso per loro presso Dio.
Morale della favola: altro è saper leggere i segni dei tempi e prevedere gli eventi, altro è avere il potere di provocarli.
Aggiungo io: la conoscenza delle cose - però - ti dà sempre una possibilità in più rispetto agli altri: sta a te decidere come adoperarla.
domenica 11 aprile 2010
La Divina Commedia, il Musical
Mettere in musica le liriche dantesche può sembrare irriverente, o impossibile, o una grande idea. Io sono di quest'ultima opinione: è una grande idea.
I versi danteschi sembrano preparati apposta per essere cantati, e la scelta è stata quella di sostenerli con una musica rockeggiante nell'inferno, che poi diventa sensibilmente più dolce ed orecchiabile man mano che si sale verso la cima, verso il paradiso.
Ed anche l'interpretazione che gli attori - cantanti danno è molto curata e sentita: inoltre le scenografie e gli effetti speciali sono davvero suggestivi.
Ma...?
Ma la struttura stessa della storia, la costruzione dei versi danteschi, la musica 'aulica' necessaria a narrare una tale vicenda, tutto questo è inevitabilmente 'pesante'. E malgrado la bravura di attori, registi e compagnia assortita, tale è rimasta: pesante, difficile, lenta.
Insomma, Dante è immortale, ma la sua trasposizione in musical, per quanto curata, resta un'opera di secoli fa, lontana secoli, non proponibile alla completezza del pubblico dei nostri giorni ma solo per pochi estimatori.
A me, pur - ripeto - apprezzando lo sforzo recitativo e canoro, non è piaciuta.