Racconto più che romanzo, stante le sue 60 pagine, ma comunque fatica d'esordio per Daniela Lovati.
Ammetto che la conoscenza di famiglia verso l'autrice mi ha spinto a leggere un libro che dal titolo mi pareva fosse rivolto ad un pubblico più giovane.
Un bambino di cinque anni, ma già particolarmente maturo (nel senso di eccezionalmente equilibrato per l'età) riceve in dono un orsacchiotto viola, con le zampe e le orecchie lilla. Dato che lo desiderava immensamente, diviene il suo migliore amico e confidente.
Iniziata la scuola elementare, il bimbetto resta vittima di uno scherzo da bulletti, allorchè tre ragazzini di prima media gli sottraggono l'amichetto peloso, e lo ricattano a suon di merendine e soldini.
La vicenda offre il destro all'autrice per puntualizzare alcuni capisaldi educativi sia genitoriali, sia anche del mondo dell'insegnamento, che non possono che essere condivisi.
Prosa scorrevole e chiara, come se ne vedono poche ormai, concetti espressi a volte mediante le tecniche di coaching e di autoapprendimento guidato.
Un libro bello, che ti lascia, nelle sue poche pagine, molti spunti di riflessione, al di là della storia che ne è solo il tramite.
Nessun commento:
Posta un commento