Ritorna il mito dell'agente segreto rubacuori e sfrontato, abile e fortunato: 007, ovvero James Bond.
Infatti Deaver ha scritto una puntata della saga interminabile di questo Agente in incognito.
Bond si trova invischiato con un terrorismo internazionale che vuole creare una strage di enormi dimensioni.
L'intelligence ufficiale comprende che il progetto prende il nome di Geenna, come erano chiamate nell'antica Palestina le discariche di rifiuti in cui ardeva fiamma eterna.
Le sue indagini però lo portano dalla Serbia alìi sobborghi di Londra, per poi spostarsi di nuovo nientemeno che a Doubai e poi in Sudafrica, all'inseguimento de "L'Irlandese" ed il suo boss Hydt.
E parallelamente si muove leggiadro tra la sua collaboratrice in uffico, la splendida Philly, e le nuove dame conosciute dall'altra parte del mondo, Felicity e Bheka.
L'azione è assicurata, come anche i flirt...
Deaver si avventura un po' lontano dai suoi canoni tradizionali, e la narrazione mostra i limiti di questa inesperienza. Ne esce un James Bond con abilità da supereroe, un po' troppo indistruttibile e immortale; e ne esce un seduttore stereotipato, uomo di mondo con la guida turistica ed il libretto di istruzioni, un po' stucchevole a mio avviso.
Il libro scorre, pur nelle sue 600 pagine: però resta il dubbio se una nuova avventura tra i cieli di New York o Los Angeles, a Deaver più confacenti, non sarebbe riuscita meglio.
Nessun commento:
Posta un commento